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Il funerale Ebraico e il suo rito

funerale ebraico

Il funerale ebraico rappresenta un momento fondamentale nella religione ebraica, un rito di passaggio che deve essere svolto nel pieno rispetto della tradizione. Quando si deve celebrare un funerale di questo tipo, il supporto di un’agenzia di onoranze funebri specializzata può fare la differenza. Con impresafunebre.it, potrete trovare un team di professionisti in grado di affiancarvi e guidarvi passo passo nel delicato momento del lutto.

Come si svolge un funerale ebraico

camera ardente per rito funebre ebraico
camera ardente per rito funebre ebraico

Il funerale ebraico è un rito di estrema importanza nella vita di un ebreo e si svolge secondo precise regole. In generale, il funerale inizia con la cerimonia funebre presso la sinagoga, dove il rabbino guida i partecipanti in preghiere e canti. Il deceduto viene successivamente trasportato al cimitero dedicato a chi professa l’ebraismo per la sepoltura. Nella cultura ebraica, la cremazione non è accettata, il corpo viene sepolto direttamente nella nuda terra, all’interno di una bara di legno semplice, senza ornamenti.

Durante il funerale di rito ebraico, i parenti più stretti trasportano la bara nella fossa, rendendo l’ultimo omaggio al caro scomparso. In molte comunità, i presenti partecipano alla sepoltura gettando tre manciate di terra sulla bara. Segue una fase di lutto, chiamato shiva, che dura sette giorni.

Preparazione del corpo

tallit ebraico per avvolgere il defunto
Tallit ebraico

La preparazione della salma segue un preciso rito di purificazione rituale. Dopo il decesso, il corpo viene lavato e purificato in un rituale chiamato tahara. Questo lavaggio rituale viene eseguito da una hevra kadisha, un gruppo di volontari che si prendono cura del defunto. Il corpo viene lavato con acqua corrente fatta scorrere partire dalla testa fino ai piedi. Durante il lavaggio, vengono recitate preghiere speciali.

Dopo la purificazione, il corpo della persona deceduta viene vestito con un sudario bianco. Questo semplice abbigliamento è un simbolo di uguaglianza, poiché ricorda che tutti, ricchi o poveri, sono uguali davanti a Dio. In molte comunità, il caro scomparso viene avvolto in un tallit, uno scialle di preghiera, dal quale vengono rimossi eventuali frange.

Lutto Ebraico: Le Regole Da Seguire

Il periodo di lutto inizia immediatamente dopo il funerale con rito ebraico. Durante la shiva, che dura sette giorni, la persona in lutto rimane a casa e riceve visite di parenti e amici. Durante questo periodo, sono previste alcune restrizioni, come l’interdizione di lavorare, fare il bagno o la doccia, e indossare scarpe di cuoio.

Dopo la shiva, inizia un seconda fase di lutto, chiamato shloshim, che dura fino al trentesimo giorno dopo il rito funebre. Durante questo periodo, la vita ritorna lentamente alla normalità, ma alcune restrizioni rimangono in vigore.

Durante il funerale ebraico, la vestizione del corpo segue delle precise regole. Il corpo del defunto viene vestito con un semplice sudario bianco, simbolo di purità e uguaglianza. Questo sudario è chiamato tachrichim e può essere fatto di lino o cotone, ma mai di materiali sintetici.

Per gli uomini, si aggiunge uno scialle di preghiera, chiamato tallit, che viene privato delle sue frange. Questo gesto simboleggia il fatto che il caro scomparso è esentato dallo svolgimento dei comandamenti.

Nel rito funebre ebraico, i colori hanno un significato simbolico. Il bianco, utilizzato nel sudario del morto, simboleggia la purezza e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani davanti a Dio. Durante il periodo di lutto, invece, i parenti del caro scomparso indossano abiti di colore scuro, simbolo di tristezza e lutto.

Il rito è profondamente simbolico e rispettoso delle tradizioni, che esprime al meglio il rispetto per la vita e la morte. Da impresafunebre.it, troverete un’agenzia di onoranze funebri esperta nell’organizzazione di cerimonie funebri per ebrei, in grado di affiancarvi in questo delicato momento con rispetto e professionalità.

Il cibo svolge un ruolo significativo per gli ebrei. Durante la shiva, il periodo di lutto di sette giorni che segue la cerimonia funebre, è consuetudine per amici e parenti portare cibo alla famiglia in lutto. Questo serve a dimostrare sostegno e a sgravare la famiglia in lutto dall’onere di cucinare durante un periodo di dolore.

Il cibo, in questo contesto, serve come un promemoria tangibile della vita e della comunità in un momento di perdita. Aiuta a nutrire fisicamente coloro che sono in lutto e serve anche come un simbolo di amore, sostegno e compassione.

Le uova sode sono spesso servite e consumate dopo il funerale durante il periodo di lutto chiamato shiva. Questa usanza, chiamata seudat havra’ah (il pasto del conforto), ha un profondo significato simbolico.

Le uova sode sono un simbolo di vita e rinascita nel loro ciclo continuo. Sono rotonde, come il ciclo della vita e della morte, e non hanno “inizio” o “fine” evidenti, proprio come la vita stessa. Questo simbolismo aiuta a ricordare ai presenti la ciclicità della vita, anche in un momento di profondo dolore e perdita.

Inoltre, come le uova, i parenti in lutto sono in un periodo di fragilità, simboleggiando il bisogno di conforto e di protezione da parte della comunità. Servire uova sode durante la shiva è un modo per esprimere solidarietà e sostegno a coloro che stanno soffrendo la perdita di un amato.

L’invio di fiori non è comune per i funerali. Questa usanza differisce notevolmente da altre tradizioni, come quella cristiana, dove i fiori sono spesso presenti in abbondanza durante i servizi funebri.

Ci sono diverse ragioni per cui i fiori non sono tipicamente parte delle esequie ebraiche. Una delle ragioni principali è l’accento sulla semplicità e l’uguaglianza nella morte. L’ebraismo insegna che tutte le persone, indipendentemente dalla loro ricchezza o status, sono uguali nella morte. Pertanto, i servizi funebri ebraici tendono ad essere semplici e privi di ornamenti, come fiori o monumenti elaborati.

Inoltre, invece di inviare fiori, è più comune fare donazioni a organizzazioni benefiche in memoria della persona deceduta. Questo è visto come un modo per onorare il defunto attraverso atti di gentilezza e generosità.

Infine, è importante notare che le pratiche specifiche possono variare a seconda della comunità ebraica e delle tradizioni familiari. Mentre l’invio di fiori può non essere comune, non è necessariamente vietato. Se si desidera inviare un gesto di simpatia a una famiglia ebraica in lutto, è sempre meglio chiedere quali siano le loro preferenze personali.

I funerali ebraici prevedono la cremazione?

organizzazione funerale ebraico
organizzazione funerale ebraico

No, tradizionalmente non prevedono la cremazione. La tradizione ebraica pone grande enfasi sul rispetto per il corpo umano, che è visto come sacro poiché è stato creato a immagine di Dio. Per questo motivo, l’usanza ebraica è quella di seppellire il corpo intero. Questo principio si riflette anche nelle leggi ebraiche che proibiscono l’autopsia e la donazione di organi, sebbene ci possano essere eccezioni in caso di salvataggio di vite.

C’è da sottolineare che esistono diverse correnti all’interno dell’ebraismo, e alcune possono avere visioni più liberali su queste questioni. Tuttavia, la cremazione è generalmente scoraggiata, e in molte comunità ebraiche ortodosse e conservatrici, non è permessa.

La sepoltura è vista non solo come un atto di rispetto verso la persona deceduta, ma anche come un modo per favorire il naturale processo di decomposizione. Inoltre, la sepoltura è considerata un atto di “chesed shel emet” (atto di amorevole gentilezza della verità), perché è un atto di gentilezza che non può essere ricambiato.

Differenza tra funerale ebraico e cattolico

Ci sono diverse differenze tra i funerali ebraici e cattolici, dovute alle diverse credenze e tradizioni di queste due fedi. Ecco alcune delle differenze più significative:

Tempistica: Nella tradizione ebraica, le esequie avvengono generalmente il più presto possibile dopo la morte, spesso entro 24 ore, se possibile. Questo rispecchia l’importanza data al rispetto per il defunto e al dolore dei familiari. Nei riti funebri cattolici, invece, può esserci un periodo di attesa più lungo tra la morte e il funerale, a volte di diversi giorni, per permettere la veglia e la visita dei parenti e amici.

Preparazione del corpo: Gli ebrei sono soliti  lavare il corpo del defunto seguendo un preciso rituale. Il corpo viene avvolto in un semplice sudario bianco. La cremazione è generalmente scoraggiata. Nel rito funebre cattolico, il corpo viene solitamente vestito con abiti scelti dalla famiglia e può essere esposto per la visita in una camera ardente. La Chiesa cattolica permette sia la sepoltura che la cremazione.

Cerimonia: le esequie sono solitamente molto sobri e si concentrano sulla preghiera, sulla commemorazione del defunto e sul conforto dei familiari in lutto. Non ci sono fiori e la bara è semplice. Il servizio cattolico, chiamato Rito Esequiale, può includere la Santa Messa con l’Eucaristia e presenta una struttura liturgica più formale.

Periodo di lutto: Nell’ebraismo, il periodo di lutto principale è la shiva, che dura sette giorni dopo le esequie. Questo è seguito da periodi di lutto meno intensi fino a un anno dalla morte. Nel cattolicesimo, non esiste un periodo di lutto prescritto nello stesso modo, anche se è comune pregare per il defunto e commemorarlo in modi specifici, specialmente durante il primo anno.

Monumenti funebri: Nella tradizione ebraica, invece di fiori, è comune piazzare piccoli sassi sulla tomba come segno di rispetto. Nel cattolicesimo, è comune l’uso di fiori e altri ornamenti.

Queste sono solo alcune delle differenze tra le usanze funebri cattoliche ed ebree. Tuttavia, è importante ricordare che ci possono essere variazioni a seconda delle diverse correnti all’interno di ciascuna religione e delle tradizioni familiari.

 

Periodo di luttoRito EbraicoRito Cattolico
Sette giorniShivaN/A
Periodi meno intensi fino a un anno dalla morteShloshim, 11 mesiComune pregare per il defunto durante il primo anno
Tempistica del funeraleEntro 24 ore dalla morte, se possibilePeriodo di attesa più lungo tra la morte e il funerale
Preparazione del corpoLavaggio rituale e avvolgimento in un semplice sudario biancoSolitamente vestito con abiti scelti dalla famiglia e può essere esposto per la visita in una camera ardente
CerimoniaSobria e concentrata sulla preghiera e sulla commemorazione del defunto. Non ci sono fiori e la bara è semplice.Presenta una struttura liturgica più formale. Può includere la Santa Messa con l’Eucaristia e l’uso di fiori e altri ornamenti.

Glossario

 è il periodo di lutto principale per gli ebrei. Dura sette giorni, inizia immediatamente dopo il funerale e durante questo periodo i parenti più stretti del caro scomparso rimangono a casa, evitano le attività lavorative e ricevono le visite di parenti e amici.

è lo scialle di preghiera ebraico, solitamente realizzato in lana o seta. Tradizionalmente indossato dagli uomini durante la preghiera, può essere posto sul cadavere come parte dell’abito funebre.

è il rito di purificazione del cadavere nella tradizione ebraica. Involge un lavaggio rituale del corpo, che viene effettuato da membri specializzati della comunità ebraica chiamati hevra kadisha.

è il rituale di vestizione della persona deceduta. Dopo la Rechitzah, il corpo viene vestito con un sudario bianco (tachrichim) e, nel caso degli uomini, con un tallit.

è una preghiera ebraica tradizionale, spesso associata ai riti funebri e al lutto. Il Kaddish non parla di morte, ma è una affermazione dell’amore e del rispetto per Dio. La recitazione del Kaddish è un modo per onorare il caro scomparso.

è il termine ebraico usato per indicare i parenti in lutto. Tradizionalmente, gli Avelim sono i sette parenti più stretti del caro scomparso: padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella e coniuge.